Coco Chanel..."Solo una semplice sarta"

L'eleganza non è farsi notare. Ma farsi Ricordare. 
Non me ne frega di ciò che "pensi" di me. Io a te non "penso" per nulla.
 Nessuno uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri. 
Lo stile Chanel e la rivoluzione femminile 
Coco Chanel, attraverso la moda, rappresentò il nuovo modello femminile che stava sviluppandosi nel 900: una donna dinamica,che lavorava e che non poteva più essere schiava dell'abbigliamento costrittivo della Belle Époque.
«  Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le maniche. »(Coco Chanel, Storia illustrata della moda e del costume, 2001, p.222)
Chanel diede a quella nuova donna il vestito giusto. Lo stesso famoso vestitino nero sembra proprio ispirato alla divisa delle commesse. La stilista sosteneva che «la vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento».
Per l'utilizzo di materiali umili e per l'ispirazione che traeva dalle figure legate alla vita lavorativa, Chanel venne rinominata la regina del genre pauvre, una «“povertà di lusso" molto moderna e snob». Paul Poiret chiamava lo stile di Coco misérbailisme de luxe. La stilista liberò le donne da corsetti e impalcature per cappelli, donando loro abiti comodi, semplici nelle linee per intraprendere una vita quotidiana dinamica.
A partire dal 1913 fino ad arrivare al 1930, Chanel portò la lunghezza delle gonne sotto il ginocchio e abbassò il punto vita, promosse l'utilizzo del jersey e dello stile alla marinara, e per finire introdusse l'utilizzo dei pantaloni femminili. Chanel crea la nuova donna del XX secolo, una donna che afferma la propria femminilità non per contrasto, bensì per paradosso, attraverso la rivisitazione di abiti maschili.
«Prendendo i vestiti maschili e dando loro una piega femminile, Coco diede anche un significante contributo al movimento femminile. […] Non si volle mai descrivere come femminista, ma la sua rivoluzione nel disegno dell'abito femminile […] coincise con l'esplosione del movimento femminista».
Gli anni quaranta 
Con l'avvento della seconda guerra mondiale, Chanel chiuse il suo atelier, per riaprirlo solo alla fine del conflitto. Nel 1939, fuggì da una Parigi bombardata, per farvi ritorno nell'agosto del 1940.
Il ritorno Negli anni in cui Chanel si assentò dal panorama della moda, si affacciò con le sue stravaganti proposte Christian Dior, che nel 1946 aprì il suo salone a Parigi.
La risposta creativa di Dior alla guerra giunse nel 1947, con il suo New Look , che rinviava al passato, al busto della Belle Époque e alle gonne lunghe.
Chanel non apprezzerà il recupero dei vecchi canoni e « di Dior dirà che “addobba delle poltrone, non veste delle donne: l'eleganza è ridurre il tutto alla più chic, costosa, raffinata povertà” ».
Gli ultimi successi
 Nell'anno del ritorno di Chanel, la stravaganza della Schiaparelli non era più acclamata come agli esordi, e la stilista fu costretta a chiudere. La proposta di Chanel nell'anno della sua riapertura è il tailleur in tweed, con una gonna che riacquista un poco di lunghezza sotto il ginocchio, la giacca corta e i bottoni dorati. Nel 1955, Mademoiselleottenne un altro successo, dando vita ad un altro intramontabile accessorio firmato Chanel: laborsetta . L'innovativo design si ispira, nella pura tradizione Chanel, al guardaroba maschile: per dare volume alla sua pochette, la stilista prese esempio dalle giacche che gli stallieri indossavano agli ippodromi. La borsa matelassé - ovvero trapuntata - presentava l'aggiunta di una tracolla, che consisteva in una catenella di metallo, intrecciata al cuoio.
« Mi sono stancata di dover portare la mia borsa in mano[…] quindi ho aggiunto sottili cinturini, cosicché possa essere usata come una borsa a tracolla. »
(Coco Chanel, Handbags: What Every Woman Should Know, 2006, p.68)
Nel 1957, Christian Dior venne a mancare e lo stesso anno Coco Chanel venne invitata a Dallas per ricevere il Neiman-Marcus Award, l'Oscar della moda.
Nonostante la consacrazione ufficiale Coco «ha negato la sua importanza. Lei era — disse — “Solo una semplice sarta"».
Negli anni sessanta debuttò il sandalo bicolore, realizzato per Chanel dal calzolaio francese André Massaro.
Caratteri dello stile 
L'intramontabilità dello stile Chanel è stata oggetto di analisi da parte di molti studiosi.
A differenza della sua contemporanea, Elsa Schiaparelli — che si fece influenzare dalla corrente Surrealista e dallo stile di Poiret — Chanel era scollegata dalle tendenze e dalle mode del momento.
La classicità di Chanel si conserva negli anni grazie alle linee definite dei contorni e ai tessuti opachi, che con i loro colori sono in grado di catturare la luce.
Il semiologo francese Jean-Marie Floch individuò l'estraneità temporale di Chanel nella capacità che aveva la stilista di assemblare alla moda femminile, elementi della moda maschile e quindi opposti, originando un bricolage bricolage è qualcosa di totalmente nuovo, una femminilità accentuata per paradosso

Per altre info e foto visita https://www.facebook.com/pages/Coco-Chanel

Post più popolari